Appena sei anni d’attività e già con le idee ben chiare, i veronesi Overkind giungono alla seconda prova dopo l’interessante esordio di tre anni fa “Acheron”, ispirato nientedimeno che alla Divina Commedia. Il fatto di schivare vincoli e condizionamenti di sorta, effigia un decisionismo caratteriale adulto e maturo e lo comprovano i 9 brani presenti, in modalità concept-album che narra i contrapposti della vita che, imprescindibilmente ci accerchiano nel quotidiano.

Di base, c’è il tema dello Yin e dello Yang, avvolto in un dualismo concettuale ma di opposti ne ritroveremo altri lungo la tracklist in una sorta di “botta e risposta” di rock granitico, a cominciare da “Waiting for your time” , graffiante come un tessuto grunge, mentre “Impulsive” dimezza la grinta ma aumenta in passionalità e se “There’s a light” accende la luce su classici canoni rock, il singolo “186 steps” potenzia grinta e rabbia per quella maledetta scala nazista di Mauthausen che porta alla stanza degli orrori: 186 scalini di pura invettiva condivisibile in toto. La splendida ballad “Drowing our fire” giunge strategicamente per allentare la tensione ed è un bel sentire, ma il guitar-work di “Hate broken” scalpita come un ossesso per sprigionare abrasione scritturale con impeto altamente energico, mentre la power-ballad “I will rise” mette in risalto un chorus alla Snow Patrol (“High”) ed emozioni palpabili. Il piglio urticante non viene smarrito nemmeno nella focosa “Lockdown”.

L’ultimo contrapposto “From beginning to end” viene espresso senza timore in quello che noi umani fatichiamo ad accettare: la morte, come conseguenza logica della vita. Quindi, tra istinto e ragione, tra sole e buio, tra cadute e rialzate di testa, tra bene e male, l’ideologia degli Overkind la dice lunga di quanto siano capaci (nonostante la giovane età) a sviscerare contemplazioni profonde, con un album che ci apre gli occhi sul diffuso errore che il nostro “Io” abbia una sola facciata, mentre scoprire anche l’altra, non solo amplierà e arricchirà gli orizzonti ponderativi ma ci fornirà, inoltre, il modo di approfondire saggiamente il fascinoso viaggio chiamato vita. Bella conferma raga…

MAX CASALI

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